PIACENZA – La liturgia dell’insediamento. L’Inno alla Gioia e di Mameli. Cantato dai più, indigesto ad alcuni. Al via ieri, 18 luglio 2022, il nuovo Consiglio comunale di Piacenza dopo l’elezione di Katia Tarasconi sindaca e che ha visto l’elezione di Paola Gazzola come prima presidente donna della storia dell’assise cittadina. Non male, calcolando che 5 anni fa su quello scranno il centrodestra piacentino mandò un uomo politico, Giuseppe Caruso di Fratelli d’Italia, attualmente in carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso, ‘ndrangheta, nello specifico.

COSA (NON) DEGNE DI NOTA
Pare che l’ex assessore Luca Zandonella (Lega) non gradisca cantare l’inno d’Italia.

Mentre risuona negli altoparlanti e qualcuno si mette la mano sul cuore a ‘mo di “aspetto il calcio d’inizio della finale con la Moretti sul tavolo”, lui sembra impietrito con quello sguardo che dice: “speriamo finisca in fretta”. Poi, effettivamente, l’inno filodiffuso termina e un solco lungo il viso, come una specie di sorriso, gli compare.

Zandonella mentre risuona l’Inno d’Italia

Grandi battute sul “consigliere anziano” Massimo Trespidi, dove per “anziano” si parla di anzianità d’aula. Ed ecco che l’avv. gran Liberal super President grand Einaudiano Corrado Sforza Fogliani, Terzo Polo-Liberali Piacentini, mantiene le promesse e “si diverte in aula” con le battutine sull’anzianità. Non manca la  citazione di Einaudi data a 1,01 dai bookmakers. Per il resto, come i grillini a ogni prima seduta, dice che voterà “di volta in volta” i provvedimenti perché non si sente maggioranza e manco opposizione.

Trespidi, in versione un po’ prof, che gli viene bene, esordisce così: “Dirò qualcosa di breve”. Brividi quando parte con le citazioni del Vescovo del 4 luglio (santo Patrono, qui, Sant’Antonino, ndc) ma rimane entro tempi da calo di attenzione.

La convalida degli eletti. La Liturgia della prima delibera del Consiglio. Con le sostituzioni. “Entra la signora Costanza De Poli”, che ha 19 anni. Ma è necessario specificare il genere? Quando già prima è stato detto giorno, mese, anno di nascita? Meglio dire semplicemente “nome cognome”, no?

Amorevole il cordone sanitario di sicurezza attorno all’ex sindaca, Patrizia Barbieri, vicina ai fedelissimi ex assessori Jonatan Papamarenghi e Federica Sgorbati, molto apprezzati per il loro lavoro. Stoccate al Pd che chiese la presidenza del Consiglio “per la minoranza, e che fece le barricate contro la nostra proposta”. Ok, ma la vostra proposta era Caruso… Potevamo partire meglio, diciamo.

Aula gremita all’avvio

La prima votazione abbastanza comica. Primo tentativo ore 16:07. Secondo alle 16:26. Ancora qualcosa non va nel “voto elettronico” e il primo applauso dell’aula è per il ritorno al funzionamento del sistema. Scusate se è poco.

Da segnalare il “secchione” Boris Infantino, Piacenza Coraggiosa, che al primo intervento dimostra di aver già studiato lo Statuto. E la non-istituzionale uscita del capogruppo Pd, Andrea Fossati, che si rivolge alla sindaca chiamandola per nome nel suo primo intervento.

Boris Infantino, in camicia bianca, e parte dei banchi della maggioranza

Da segnalare la borraccia verde non usa-e-getta di Stefano Cugini, sperando che il suo esempio sia seguito da altri. Che poi, Cugini, della serie “fa qualcosa di sinistra” propone la leader di centrodestra come presidente d’aula. Lei non gradisce. Non male anche questa uscita.

Alla fine, come minimo sindacale, al centrodestra va la vicepresidenza d’Aula con Gloria Zanardi (FdI). Tralascio la successiva discussione sulla Giunta, che potete leggere sui siiti di informazione o su Libertà in edicola oggi. Un commento: la sindaca ha detto che uno dei primi atti sarà far tornare il bus gratis per gli ultra settantenni. Tradotto: Sforza potrà prendere il bus gratis, i ragazzini della “Zona 4”, no. Fare parti uguali tra diversi è ciò di più profondamente ingiusto ci sia. La progressività flexa. “Flexa”.

La nuova Giunta Comunale